Matteo Renzi "il Mostro" - Recensione
Matteo Renzi "il Mostro"
Matteo Renzi "IL MOSTRO"
Normalmente non leggo i libri di chi fa politica o di quanti, in virtù dei loro privilegi, si servono del servizio pubblico per pubblicizzare i loro testi, tuttavia, dopo qualche esitazione, ho acquistato e letto "Il Mostro" di Matteo Renzi. L'ho fatto per l'opinione che, da molto tempo, mi sono formato sull'autore. Infatti, come qualche altro politico noto del passato e persone meno note o persino sconosciute, da me ritenute degne di stima e meritevoli di elogio, ha subito una campagna denigratoria che non avrebbe dovuto passare sotto silenzio.
Avendolo letto, posso dire ora che quel libro da una plausibile risposta ad una questione, spesso posta in termini problematici e lasciata in sospeso, ma di importanza cruciale e decisiva per il futuro del Paese: "quali sono i poteri forti in Italia?" Quelli che decidono i ruoli, le funzioni, che condizionano, anzi manipolano, la pubblica opinione, che decidono ciò che si deve sapere e ciò che si deve nascondere e che, in definitiva, hanno avuto, e continuano ad avere, un effetto decisivo sul declino della nostra Nazione.
Ad avere questo potere sono coloro che temono i cambiamenti in quanto possono intaccare i loro privilegi e si servono dei partiti ma soprattutto delle loro correnti con le loro cordate, presenti dovunque: nelle Istituzioni pubbliche e private, nel parlamento, nella magistratura, nei servizi segreti, nelle banche, nelle cooperative, nelle organizzazioni sociali, nell'informazione assistita e pubblicamente finanziata, nell'informazione pubblica, nei media con minoranze particolarmente attive ed aggressive in grado di fare tendenza.
Di questo parla il libro di Renzi indipendentemente dalla sua vicenda personale, dalle sue colpe o dai suoi meriti, cioè dal giudizio che il lettore vuole dare di lui.
Penso che le nostre democrazie occidentali sono invecchiate, stanno perdendo attrattiva, hanno bisogno di una riforma e come tutte le riforme ci vuole il coraggio di proporla e perseguirla anche se così facendo si corrono i rischi e le trappole della reazione autoimmunitaria di un sistema decrepito e morente.
Durante i primi giorni del confinamento in casa per il covid-19 ho scritto un piccolo saggio, pubblicato su Amazon, in cui ho provato ad indicare la direzione in cui muoversi. Secondo il mio punto di vista e proprio da una revisione del sistema partitico che bisogna partire. Bisogna intervenire sulle forme della rappresentanza politica. E mi si passi questa ultima osservazione "nessun sistema elettorale garantisce di per sé un buon governo democratico."